Trasferirsi a New York è il sogno di molti. Il problema principale è ovviamente quello di ottenere un visto che permetta di lavorare legalmente. Questo articolo è rivolto a coloro che non hanno alcun legame familiare o lavorativo negli Stati Uniti.

New York

Trasferirsi a New York

Non è necessario essere avvocato per sapere che la via del ricongiungimento familiare è la strada più comune ed efficiente per trasferirsi a New York legalmente; sposare un cittadino americano è una soluzione fin troppo risaputa per meritare più di questa breve menzione.

Al contrario di altri paesi, gli Stati Uniti non offrono un permesso “working holiday”, e la richiesta di un visto di lavoro deve essere sempre presentata da un datore di lavoro americano.

L’autorizzazione ESTA permette un soggiorno al fine di turismo che non superi i 90 giorni. Utilizzare tutti i 90 giorni per recarsi negli Stati Uniti a cercare un lavoro potrebbe avere conseguenze molto spiacevoli. Ad esempio, aver speso troppo tempo negli Stati Uniti con l’ESTA, potrebbe causare il diniego di un visto di lavoro J-1 per mancanza di “intento nonimmigrante” (INA § 214b). Oppure il console potrebbe semplicemente pensare che abbiate lavorato durante quei 90 giorni spesi negli Stati Uniti.

Il J-1 è il visto più frequentemente concesso a giovani che vogliono fare un’esperienza lavorativa all’estero. Uno dei requisiti del visto J-1 è una buona conoscenza dell’inglese. Dunque, iscriversi ad un corso d’inglese e chiedere il visto F-1 potrebbe essere un buon inizio per trasferirsi a New York prima di aver trovato uno sponsor di lavoro.

Il consolato americano ha discrezione pressoché illimitata nel concedere o negare un visto F-1 o J-1. La maggioranza di domande di visto F-1 basate su un corso d’inglese sono presentate da persone che intendono trasferirsi a New York a lavorare illegalmente. Ma gli addetti all’ufficio visti del consolato americano lo sanno molto bene.

Nella mia esperienza, il candidato che ha maggiori possibilità di ottenere un visto da studente, ha una laurea (o abilitazione professionale) e un conto in banca con almeno 25.000 euro. Da notare che le domande di visti F-1 e F-2 con familiari a seguito vengono quasi sempre rigettate.

Inoltre (sempre nella mia esperienza), la domanda di un visto F-1 per frequentare un corso accademico ha delle probabilità di accettazione molto più alte di quelle per un corso d’inglese. I costi di un corso accademico potrebbero neanche essere tanto maggiori. Si pensi, ad esempio, che il Kingsborough Community College (Brooklyn, New York) costa circa $8,000 per anno accademico.

Peraltro, dopo il completamento di un corso accademico di almeno 1 anno (come ad esempio un “associate degree”), è possibile ottenere una speciale autorizzazione di lavoro chiamata Optional Practical Training (OPT), che dura ben 12 mesi.

Avendo la possibilità di farsi assumere legalmente con l’autorizzazione OPT, sarà poi più semplice trovare un datore di lavoro che sia disposto a sponsorizzare un altro visto di lavoro (o magari la Green Card).

Trasferirsi a New York con la famiglia è decisamente una missione più ardua. I visti J-1 e F-1 sono raramente concessi a intere famiglie. In questi casi, la strada più efficiente (o realistica) è quella di fare un investimento.

Questa opzione è ovviamente riservata solo a coloro che hanno delle discrete disponibilità economiche. Generalmente, un investimento di $80,000 è sufficiente per l’approvazione di un visto E-2. Ma la domanda per il visto investitore può anche essere presentata con investimenti più bassi, dato che la legge non stabilisce un minimo assoluto.

Mentre utilizzare tutti i 90 giorni consentiti dall’ESTA potrebbe dar luogo a conseguenze spiacevoli nel caso di successiva domanda di visti J-1 e F-1, lo stesso non sembra valere per i visti da investitore. In presenza di un investimento consistente, l’utilizzo improprio dell’ESTA non sembra preoccupare particolarmente l’ufficio visti investitore dell’ambasciata americana di Roma. Peraltro, sebbene restare negli Stati Uniti oltre la scadenza dell’ESTA è illegale e altamente sconsigliabile, un periodo di overstay di non oltre 179 giorni non fa scattare alcuna causa di inammissibilità.

Vale la pena menzionare il fatto che i visti E-1 e E-2 possono essere rilasciati ai dipendenti di aziende americane che appartengono a cittadini della stessa nazionalità. Ad esempio, un ristorante a New York posseduto da un individuo al quale è stato concesso il visto E-2, ha la possibilità di richiedere un visto E-2 per un manager o dipendente specializzato della sua stessa nazionalità.