Studiare in America è per molti un modo per avanzare la propria carriera, mentre per alcuni solo un modo per restare legalmente negli Stati Uniti per più dei 3 mesi del visto turistico.

Il visto F1 di studio può essere richiesto all’Ambasciata americana (o Consolato), previo completamento di una serie di procedure burocratiche.

La richiesta di visto F1 inizia con l’iscrizione a una scuola americana che partecipi allo Student and Exchange Visitor Program (SEVP). La partecipazione a questo programma consente a una scuola di poter emettere il modulo I-20 per la registrazione dello studente nel sistema elettronico SEVIS.

Dato che l’iscrizione a una scuola americana e l’emissione del modulo I-20 non garantiscono la concessione del visto F1, è raccomandabile pagare (se possibile) solo la quota d’iscrizione, cosi da limitare le perdite in caso di rifiuto del visto.

Una volta ricevuto il modulo I-20 dalla scuola americana, è necessario visitare il sito della Immigration and Customs Enforcement (ICE) e pagare la tassa SEVIS.

Dopo aver pagato la tassa SEVIS, sarà necessario compilare il modulo DS-160. A parte le informazioni anagrafiche, il DS-160 richiede una serie d’informazioni riguardanti precedenti soggiorni negli Stati Uniti, precedenti rifiuti dell’ESTA o di un visto, e informazioni su eventuali precedenti penali.

Una volta inviato il modulo DS-160, si riceverà un documento di conferma contenente il numero di riferimento della domanda. Con questo codice, si dovrà poi registrare un profilo sul sito US Visa Info. A questo punto, sarà richiesto il pagamento della tassa consolare. I metodi di pagamento accettati sono la carta di debito oppure bonifico bancario. Se il pagamento è effettuato tramite carta di debito, si potrà immediatamente procedere all’ultimo passaggio, quello di scelta del giorno dell’appuntamento all’Ambasciata.

L’appuntamento deve essere fissato non piu’ di 120 giorni prima della data d’inizio del corso di studi, che è indicato sul modello I-20.

Il sistema prevede inoltre un’ulteriore ma facoltativa opzione a pagamento per la consegna del passaporto a domicilio tramite corriere espresso.

L’intervista in Ambasciata

A questo punto non resta che recarsi all’Ambasciata americana per l’intervista. I documenti principali che è necessario portare all’intervista sono:

  • Il passaporto;
  • La pagina di conferma del DS-160;
  • Il modulo I-20;
  • La ricevuta di pagamento della tassa SEVIS;
  • Estratti conto bancari che dimostrino un saldo disponibile pari o superiore all’importo indicato nel modulo I-20;
  • In alternativa a gli estratti conto (non raccomandato), un modulo I-134 firmato da un cittadino americano (o possessore di Green Card) con i relativi allegati.

 

Sarà inoltre necessario esibire ogni altro documento che dimostri la volontà di ritornare al proprio paese di origine una volta completato il corso di studi. Infatti, il visto di studio F-1 è di categoria non-immigrante.

Questi documenti sono in genere utili a soddisfare questo requisito:

  • Certificato di stato di famiglia;
  • Ultima dichiarazione dei redditi;
  • Atti di proprietà di immobili, terreni, o automobili.

 

Anche avendo le disponibilità finanziarie per studiare in America, l’ufficiale consolare può decidere di rifiutare il visto. Il motivo ufficiale del rifiuto sarà sempre e inevitabilmente quello di non avere sufficienti legami con il proprio paese. La ragione è questo rifiuto secondo la sezione 214b dell INA è inappellabile.

In pratica, il visto F1 è spesso rifiutato in presenza di una o più tra le seguenti condizioni:

  • Avere più di 40 anni;
  • Non avere una laurea (a meno che non ci si iscriva a un corso di laurea);
  • Non aver avuto un impiego stabile nel proprio paese;
  • Aver già speso molto tempo negli Stati Uniti con l’ESTA;
  • Aver violato le condizioni di un visto non-immigrante concesso in precedenza;
  • Qualsiasi altra situazione che induca l’ufficiale consolare a pensare che la domanda del visto F1 sia solo un pretesto per vivere e lavorare negli Stati Uniti.

 

Cambio di status

Per coloro che si trovano già negli Stati Uniti con un altro visto, c’è l’opzione del cambio di status a studente F-1. Non è possibile richiedere un cambio di status con l’ESTA, in quanto non è un visto.

Inoltre, ci sono alcune categorie di visto che non permettono cambi di status. I possessori di visti B-1 o B-2 possono richiedere un cambio di status a F-1, ma questo tipo di richieste sono spesso negate.

Vale la pena notare che un cambio di status non è di per se un visto. Questo significa che la validità di un cambio di status viene meno nel momento in cui si esce dagli Stati Uniti.

La richiesta del cambio di status è effettuata mediante modulo I-539, da inviare a USCIS. I documenti da inviare sono gli stessi richiesti per l’intervista in Ambasciata, a cui vanno aggiunti:

  • Il modulo I-94 d’ingresso negli Stati Uniti;
  • Una copia del visto corrente;
  • Una lettera di spiegazioni a supporto della richiesta.

 

Visto F1 e autorizzazione di lavoro

Contrariamente a quanto credono in molti, non è possibile lavorare negli Stati Uniti per pagarsi gli studi. Infatti, come spiegato sopra, una delle condizioni per ottenere il visto F1 è quella di dimostrare di avere tutti i fondi necessari per coprire le tasse universitarie e le spese di vita per almeno un anno (oppure, per la durata del corso di studi, se inferiore a un anno).

Tuttavia, i possessori di un visto F-1 possono lavorare part-time (20 ore settimanali) presso l’università. Inoltre, nel caso di iscrizione ad un corso accademico, uno studente F-1 può:

  • Ottenere l’autorizzazione di lavoro part-time (CPT, Curricular Practical Training) concorrente al corso di studi;
  • Ottenere l’autorizzazione di lavoro a tempo pieno, per 12 mesi, (OPT, Optional Practical Training) alla fine del corso di studi.

 

Per richiedere l’autorizzazione di lavoro OPT è necessario inviare il modulo I-765 a USCIS insieme al modulo I-20 firmato dal responsabile studenti esteri dell’università.

Sebbene il visto F1 sia di categoria non-immigrante, non costituisce una violazione di status il semplice fatto di essere sponsorizzati da un datore di lavoro per un visto permanente (Green Card), a patto che non si inizi a lavorare prima che venga approvato.