Visto R-1

Il visto R1 (Religious Worker Visa) è un visto di lavoro temporaneo per ministri o altri lavoratori religiosi che hanno ricevuto un’offerta di lavoro da parte di un’organizzazione non-profit religiosa o un’organizzazione affiliata a una confessione religiosa negli Stati Uniti, due anni prima della richiesta del visto.

La confessione religiosa deve essere Bona fide, ciò vuol dire che deve beneficiarsi dell’esenzione fiscale, come descritto nella sezione 501 (c) (3) dell’ IRS (Internal Revenue Service, facente parte del Dipartimento del Tesoro), del 1986.

Più precisamente il visto R1 si rivolge a:

  • Coloro che vogliono lavorare temporaneamente come impiegati part-time (circa 20 ore settimanali) in un’organizzazione religiosa non-profit negli Stati Uniti (istruttori religiosi, operatori liturgici, missionari o catechisti);
  • Coloro che vogliono lavorare come ministri di una comunità religiosa o di un gruppo (sacerdoti, suore, rabbini o monaci).

 

L’ USCIS può quindi concedere il visto R1 per un periodo iniziale di 30 mesi, con proroghe di altri 30 mesi, per la durata totale massima di 60 mesi ( 5 anni).

Il visto R-1 può diventare una scorciatoia per ottenere una Green Card, essendo i requisiti per entrambi molto simili. Dopo due anni dall’ottenimento di un R-1, si può quindi far domanda per una Green Card. I lavoratori religiosi in possesso di un visto R1 possono infatti provare un “doppio intento”, ovvero mantenere lo status con un R1 durante il processo di richiesta di una Green Card e poter rimanere così permanentemente negli Stati Uniti. Le chiese e le organizzazioni religiose possono quindi assumere lavoratori con un visto temporaneo, per poi proseguire il cammino verso la Green Card.

Prima di poter richiedere un visto R1 a un’Ambasciata o Consolato all’estero, il vostro futuro datore di lavoro degli Stati Uniti deve prima presentare all’USCIS il modulo I-129 (Petition for Nonimmigrant Alien Worker). È fondamentale che i datori di lavoro presentino la petizione il più presto possibile (ma non più di 6 mesi prima dell’inizio del lavoro proposto), in modo da fornire all’USCIS il tempo sufficiente per processare la petizione e la successiva emissione del visto. L’approvazione di una petizione, tuttavia, non garantisce il rilascio del visto R1 ai sensi della Legge sull’Immigrazione e la Nazionalità (INA).

I requisiti fondamentali per richiedere un visto R1, sono quindi i seguenti:

  • essere stato previamente membro di una organizzazione religiosa non-profit e in buona fede, negli Stati Uniti, almeno due anni immediatamente prima del deposito della “Petition for Nonimmigrant Alien Worker”;
  • aver ricevuto un’offerta di lavoro da quella stessa organizzazione o da un affiliato della stessa;
  • La confessione religiosa o la sua affiliata devono godere di esenzione fiscale;
  • entrare negli Stati Uniti unicamente per portare avanti una vocazione;
  • aver trascorso un anno fuori dagli Stati Uniti, se si ha già beneficiato per cinque anni di un visto R1;
  • presentare il modulo originale I-797 (preavviso d’azione) nel punto d’ingresso e ispezione negli Stati Uniti, come prova che la petizione del modulo I-129 è stata approvata.

 

Tanto il lavoratore quanto il datore devono presentare una trafila di certificati e documenti validi. Il datore, tra i molteplici requisiti, deve provare lo stato di esenzione fiscale dell’organizzazione, come descritto nella sezione 501(c)(3) dell’IRS. Inoltre deve attestare informazioni specifiche e dettagliate riguardanti l’organizzazione religiosa, la sua composizione e le affiliazioni, eventuali anteriori lavoratori religiosi in possesso di un visto R1, nonché testificare la capacità di pagare lo stipendio eventualmente stipulato. Il datore di lavoro deve infine includere dettagli riguardanti il lavoro proposto e le qualifiche del dipendente.

Oltre a questo, il coniuge e i figli (non sposati e minori di 21 anni) di un possessore di un visto R1, possono beneficiare a loro volta di una classificazione R-2. I possessori di un R2 possono rimanere nel paese fino a quando il possessore di un R1 mantenga uno status legale.