Secondo il Quattordicesimo Emendamento della Costituzione, “tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti … sono cittadine degli Stati Uniti.” In altre parole, la legge americana sulla cittadinanza è basata sullo ius soli.

Sembrano essere molto redditizi, e andare di moda negli ultimi tempi, i servizi prestati a persone che intendono partorire negli Stati Uniti per far conseguire al neonato la cittadinanza americana per nascita.

Partorire in USA

Partorire in America

Il fenomeno è conosciuto come “turismo da cittadinanza”, in cui il nascituro è definito “anchor baby”.

I potenziali clienti sono persuasi del fatto che l’istruzione pubblica negli Stati Uniti sia gratuita, e che il bambino, quale cittadino americano, li potrà sponsorizzare per la residenza permanente, ovvero la Green Card. Cosi, molte madri vengono in America (legalmente o persino illegalmente) per partorire e restare negli Stati Uniti a tempo indeterminato.

Come queste donne sanno, la cittadinanza implica in teoria il diritto di entrare negli Stati Uniti, avere accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria, e fornisce la libertà di viaggiare con un passaporto americano. Ma non è esattamente così che funziona.

La semplice nascita di un bambino in America non garantisce ai suoi genitori il diritto di vivere negli Stati Uniti, almeno non fino al raggiungimento della maggiore età del figlio. Inoltre, un bambino nato negli Stati Uniti non potrà frequentare le scuole pubbliche, a meno che non sia sotto custodia legale di un cittadino americano.

In altre parole, avere un figlio americano non conferisce alcun diritto a breve termine. I genitori del bambino possono essere espulsi dagli Stati Uniti, se non hanno un valido visto. Fino a poco tempo fa, donne incinte o madri di bambini piccoli nati negli Stati Uniti venivano risparmiate da processi di espulsione, sulla base di motivi umanitari. Tuttavia, già da qualche mese, la Immigration and Customs Enforcement ha adottato una nuova politica. Vengono ora arrestate e tenute in detenzione anche donne incinte, ed espulse dagli Stati Uniti madri di giovani bambini.

Solo una volta che il bambino compirà 21 anni, si avrà la possibilità di tornare negli Stati Uniti con una petizione per ricongiungimento familiare.

Vengo contattato frequentemente da future mamme che hanno una vera e propria ossessione al fare acquisire la cittadinanza americana al loro fututo neonato tramite nascita negli Stati Uniti.

Vale la pena ricordare che i casi di cittadinanza da turismo non sono casi d’immigrazione, quindi non me ne occupo.